Claudio Baglioni . Questo piccolo grande amore . Mondadori
Amanti dell’amore alla Federico Moccia esultate: Claudio Baglioni diventa scrittore e in 256 pagine svela tutti i retroscena della sua canzone più famosa (nonché la più venduta nella storia della discografia italiana). A pochissima distanza dall’uscita del film, Mondadori ha presentato il romanzo «Q.P.G.A.» ovvero «questo piccolo grande amore» modernamente trasformato in sigla. Il risvolto di copertina e il retro del volume evidenziano alcuni passi salienti, utili per le conversazioni fra teenager o da segnare sul diaro di scuola con i pennarelli colorati, frasi d’effetto come «lo sguardo di chi cerca il cielo, e cercare il cielo è già volare» e «Il primo grande amore non dura mai tutta la vita. Ma la cambia. Per sempre»; oppure si tenta l’originalità con «L’amore si smarrisce come un ombrello, un mazzo di chiavi o un portafogli» e con l’agghiacciante «L’amore è un donatore universale. Può donare a tutti, ma può ricevere solo da quelli del suo stesso gruppo».
La trama è presto detta. Il racconto inizia ai giorni nostri; Andrea Tommasi, famoso architetto, torna a Roma dopo molti anni e s’imbatte per caso in un libro che gli riporta alla mente un amore di gioventù. Qui parte il racconto in flashback. È il 1970, Andrea è al primo anno di università e protesta nelle piazze; lui e Giulia s’incontrano dopo una manifestazione, s’innamorano. La storia va per il meglio nonostante alcune differenze sociali, ma Andrea parte per il servizio di leva: la lontananza sarà fatale. Diversi i dettagli autobiografici sparsi nella narrazione (Baglioni è anche architetto, la «Due Cavalli» appare nella copertina di un suo album del 1973…) e, ovviamente, i passi riferiti al testo della canzone. Un dettaglio particolare è la presenza di alcune note nel testo: cercando di schivare la banalità Claudio non rinuncia alla citazione o al riferimento ricercato ma, per stare sul sicuro, a fine libro specifica per esempio che Norman Bates è il protagonista del film «Psycho», fornisce notizie utili a chi non sa tutto ma proprio tutto sul ’68 e spiega termini di dubbia interpretazione. Un libro per nostalgici di bocca buona, fan sfegatati, romantici dai gusti facili, e per chi non sa come spendere 17 euro.
Articolo pubblicato sulla Gazzetta di Parma