Paolo Cortesi . La velocità dei corpi . Piemme

Lui, lei, l’altro. Lui è l’onorevole Enesio Locasciollo, grasso e poco avvenente uomo di potere, diventato immune al dolore altrui per averne visto troppo negli occhi dei postulanti che ogni giorno, da anni, passano dal suo studio chiedendo favori. Lei è Maria Teresa Varani, «la moglie dell’onorevole»: ex commessa con licenza magistrale, ha sposato Locasciollo solo per garantirsi una vita agiata. L’altro è Don Sergio Quadrazzini, prete colto e di bell’aspetto, superbo, misogino e manipolatore. Donna ancora piacente occupata a coltivare il nulla, Maria Teresa trascura il marito e s’intrattiene sessualmente con Don Sergio. Indagando su un tal Palignani, sedicente inventore, l’onorevole scoprirà per caso la tresca e si vendicherà.

La trama del nuovo romanzo di Paolo Cortesi, «La velocità dei corpi» (Piemme), non brilla per originalità ma la narrazione cattura dalla prima all’ultima pagina. Senza mezze misure, i personaggi sono divisi da una linea precisa: chi ha il potere e chi no. Innanzitutto Locasciollo, politico uso alla menzogna, e il diabolico Don Quadrazzini, capo di una setta fondata sulle rivelazioni di Antonella Sogliani, donna comune scelta dalla Madonna per le sue apparizioni, trasformate dal prete in dottrina attraverso tre libri – scritti però dalla tiranneggiata ghost writer Carla. Il cardinal Lontani, pezzo grosso del Vaticano, sostiene la setta nell’ombra. Poi ci sono gli asserviti: Giulio Ansidoni, maresciallo dei carabinieri in pensione e assistente dell’onorevole con il compito di indagare sui «rappresentati», e Leda Taffanari Zenzi, fedele segretaria innamorata in segreto del capo, o meglio, del suo potere. Maria Teresa, apparentemente fra i potenti, diventa vittima delle sue stesse scelte.

Senza svelare troppo, nel corso della storia qualcuno morirà, qualcuno sparirà con una bella somma, qualcun altro si ritroverà la psiche devastata. L’onorevole uscirà indenne dalla bufera degli eventi dal punto di vista pubblico, si ritroverà distrutto come essere umano. Cortesi sa raccontare il peggio della società attuale: povertà di spirito, cinismo, paura, inganno, assenza di sentimenti profondi. Pagine spietate, dove alla fine non vince nessuno.

Articolo pubblicato sulla Gazzetta di Parma

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