Affinità

Sarah Waters . Affinità . Ponte alle Grazie

Margaret Prior ha qualche problema: insignificante trentenne da sempre in secondo piano rispetto al fratello che ha avuto la possibilità di laurearsi in quanto maschio e alla bellissima sorella minore, in procinto di maritarsi con un buon partito, è reduce da due anni di esaurimento con tentato suicidio, causato dalla morte dell’amatissimo padre e dalla perdita dell’amante, Helen – rientrata nella “normalità” sposando a sorpresa proprio il fratello di Margaret.

Come si addice alle zitelle perbene della Londra vittoriana, la signorina Prior è destinata a fare da assistente e dama di compagnia alla madre per il resto dei suoi giorni. Emotivamente fragile, dipendente da cloralio e laudano, per tirarsi su di morale Margaret decide di darsi al volontariato e va a far visita alle sventurate recluse della tetra prigione di Millbank: qui incontra la giovane Selina Dawes, seducente spiritista accusata di truffa e aggressione. La ragazza borghese prenderà come specchio della propria infelicità la popolana Selina, elevandola a possibilità di vita altra senza tener conto dell’astuzia di chi dalla vita ha avuto poco.

Romanzo della pluripremiata Sarah Waters edito da Ponte alle Grazie, “Affinità” è giocato sull’ambiguità e sul non detto, protagonista il dubbio che da subito prende il lettore: Selina ci fa o ci è? Storia d’amore e di mistero in salsa gotica costruita su una trama semplice che riserva alle ultime pagine le rivelazioni eclatanti (facilmente intuibili) e sviluppata attraverso i diari incrociati delle due protagoniste, “Affinità” è un romanzo ad alta densità femminile e femminista, dove la debole Margaret viene riscattata da una quantità di coraggio sufficiente a tentare la fuga da un mondo che non la capisce e da un destino segnato; la narrazione mostra i suoi lati migliori nei particolari descrittivi, nelle atmosfere neo vittoriane, nelle relazioni tra i personaggi e in una sensualità esplicita quanto basta. Non lasciatevi ingannare da chi lo presenta come thriller: non succede praticamente niente.

Recensione pubblicata su Gazzetta di Parma

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