Nick Hornby . Tutto per una ragazza . Guanda
Sam non se la sta passando male: mamma si è tolta dai piedi l’ultimo straziante fidanzato; la prof di arte e design gli ha chiesto se andrà all’Università, facendogli capire di essere uno studente dotato; dopo aver fatto la figura del cretino per settimane ha finalmente imparato due «trick» di skate. In più ha conosciuto Alicia.
Ma andiamo per ordine. Figlio di genitori separati, Sam ha quasi sedici anni e vive a North London con la madre, spiritosa e comprensiva single poco più che trentenne. La grande passione del ragazzo è lo skateboard e il suo migliore amico è il poster del suo idolo, Tony Hawk – il J.K. Rowling, il Big Mac, l’iPod e l’Xbox degli skater – del quale conosce a memoria l’autobiografia. Finiti i litigi dei genitori, superato qualche problemino a scuola, per Sam le cose sembrano girare nel verso giusto, ma un destino comune ai membri della sua famiglia, dove «tutti inciampano sempre sul primo gradino», è in agguato. Riuscirà il nostro eroe a non fare qualche scemenza che dovrà pagare per tutta la vita?
Lo humor inglese e l’ironia di Nick Hornby tornano a deliziarci con un nuovo romanzo edito da Guanda, «Tutto per una ragazza», storia del diciottenne Sam che racconta se stesso guardando indietro di un paio d’anni, all’epoca in cui un incidente di percorso lo ha costretto a diventare adulto in fretta. Tutto per colpa del primo amore, la bella Alicia, o meglio, per colpa dell’inesperienza. A sostenere il protagonista nella difficile prova c’è il magico T(ony)H(awk): diventate quasi inutili le risposte via poster, proietta il ragazzo nel futuro per prepararlo agli eventi. Esilaranti lo spaesamento di Sam, che spesso non capisce cosa stia succedendo, le sue adolescenziali riflessioni, la fuga ad Hastings con tanto di cellulare buttato a mare nel disperato tentativo di fermare il tempo; leggera e veloce, la narrazione è punteggiata da «caratteristi» come il surreale Lepre, amico di skate, e il terribile signor Brady. Come dice il grande Bardo, tutto è bene quel che finisce bene: a diciotto anni Sam va all’Università, ha trovato un equilibrio con Alicia e Rufus detto Ufo, ha un nuovo padre, una sorellina. E forse spezzerà la «maledizione» di famiglia.
Articolo pubblicato sulla Gazzetta di Parma